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Atlético Madrid Calcio |
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Detentore dell'Europa League | |||
Detentore della Supercoppa UEFA | |||
Colchoneros, Rojiblancos, Indios[1] | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco · rosso · blu | ||
Simboli | Orso | ||
Inno | Himno del Atlético de Madrid Jose Aguilar e Angel Curras[2] |
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Dati societari | |||
Città | Madrid | ||
Nazione | Spagna | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | RFEF | ||
Campionato | La Liga | ||
Fondazione | 1903 | ||
Presidente | Enrique Cerezo[3] | ||
Allenatore | Diego Simeone | ||
Stadio | Estadio Wanda Metropolitano (67 703[4] posti) |
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Sito web | www.atleticodemadrid.com | ||
Palmarès | |||
Titoli di Spagna | 10 | ||
Titoli nazionali | 1 Segunda Division | ||
Trofei nazionali | 10 Coppe del Re 2 Supercoppe di Spagna 2 Coppe Eva Duarte |
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Trofei internazionali | 1 Coppe delle Coppe 3 Coppe UEFA/Europa League 3 Supercoppe UEFA 1 Coppe Intercontinentali |
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Stagione in corso | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Club Atlético de Madrid, conosciuto anche come Atlético Madrid (in Spagna come Atleti), è un gruppo sportivo spagnolo con sede a Madrid, noto per la sua squadra di calcio che milita in Primera División.
È la terza squadra calcistica di Spagna per titoli nazionali vinti,[1] con dieci campionati di massima divisione, altrettante Coppe del Re e quattro Supercoppe (due Supercoppe di Spagna e due Coppe Eva Duarte). In campo internazionale vanta una Coppa delle Coppe (1961-62), una Coppa Intercontinentale (1974), tre Europa League (2009-10, 2011-12 e 2017-18) e tre Supercoppe UEFA (2010, 2012 e 2018). Con otto trofei ufficiali vinti è la terza squadra spagnola più titolata a livello internazionale, dopo Real Madrid e Barcellona.
L'Atlético Madrid è l'unica squadra a essersi aggiudicata la Coppa Intercontinentale senza avere mai vinto la Coppa dei Campioni, allora requisito indispensabile per partecipare alla competizione: nel 1974, infatti, a seguito della rinuncia del Bayern Monaco a partecipare alla manifestazione, i madrileni incontrarono e batterono gli argentini dell'Independiente, campioni in carica della Coppa Libertadores e detentori della Coppa Intercontinentale.[5] È inoltre l'unica compagine nella storia della massima competizione europea per club ad aver disputato tre volte la finale (1974, 2014, 2016) senza riuscire ad aggiudicarsi il trofeo.[6]
Il soprannome più comune dei giocatori è quello di colchoneros, alla lettera "materassai", in quanto il colore e la foggia delle uniformi della squadra erano analoghi a quelle delle tele che all'epoca rivestivano i materassi.[1] Altri soprannomi sono rojiblancos (rossobianchi), indios, apaches.
Indice
- 1 Storia
- 2 Cronistoria
- 3 Colori e simboli
- 4 Strutture
- 5 Società
- 6 Allenatori e presidenti
- 7 Giocatori
- 8 Giocatori famosi
- 9 L'Atlético Madrid e le Nazionali di calcio
- 10 Palmarès
- 11 Statistiche e record
- 12 Organico
- 13 Tifoseria
- 14 Altre sezioni sportive
- 15 Note
- 16 Altri progetti
- 17 Collegamenti esterni
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il Club Atlético de Madrid è stato fondato il 26 aprile 1903 da alcuni studenti baschi residenti a Madrid, con l'intenzione di creare una società satellite dell'Athletic Club: la squadra (il cui primo nome fu Athletic de Madrid) adottò in effetti gli stessi colori sociali del club basco (allora bianco e blu) per poi passare, nel 1912, al bianco e rosso.[7] Divenuta società indipendente nel 1923, l'Atlético Madrid disputò negli anni venti gli allora principali tornei calcistici spagnoli, in particolare la Coppa di Spagna (nome con il quale era indicata l'attuale Coppa del Re), in cui giunse secondo nel 1921 e nel 1926. La vittoria del campionato del Centro nel 1928 valse ai colchoneros l'accesso alla prima edizione della Primera División: fu solo dopo la fine della guerra civile e la fusione con il club Aviación Nacional[8] che l'Atlético Madrid iniziò a cogliere i primi successi in campo nazionale, aggiudicandosi i due campionati successivi al termine delle ostilità.
A partire dagli anni cinquanta i colchoneros incominciarono ad acquisire notorietà a livello internazionale grazie ai risultati ottenuti nelle neonate coppe europee: nella stagione 1958-1959 l'Atlético ebbe modo di esordire in Coppa dei Campioni grazie alla simultanea vittoria nella manifestazione da parte dei rivali cittadini del Real Madrid, i quali fermeranno in semifinale il cammino dei colchoneros. Nel 1962 l'Atlético Madrid vinse invece il suo primo trofeo internazionale sconfiggendo la Fiorentina nella finale di Coppa delle Coppe. In campo nazionale l'Atlético Madrid si dimostrò l'unica squadra in grado di contrastare l'egemonia del Real Madrid vincendo nelle stagioni 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973. Nella stagione successiva alla vittoria di quest'ultimo campionato i colchoneros si resero protagonisti di un cammino in Coppa dei Campioni che li portò fino alla finale contro il Bayern Monaco: al termine di una partita combattuta l'Atlético Madrid fu raggiunto a pochi secondi dal termine dopo essere passato in vantaggio a metà del secondo tempo supplementare. La ripetizione, giocata due giorni dopo, vide i tedeschi prevalere per 4-0. Nonostante la vittoria mancata in Coppa dei Campioni i colchoneros ebbero la possibilità di giocarsi la Coppa Intercontinentale in seguito alla rinuncia del Bayern Monaco. L'Atlético Madrid vinse il trofeo battendo gli argentini dell'Independiente, rimontando nella gara di ritorno l'1-0 subito all'andata in Argentina.
Interlocutorio fu il decennio successivo, caratterizzato da continui cambi di dirigenza al vertice: l'unico acuto si ebbe nel 1986 con la finale di Coppa delle Coppe persa contro la Dinamo Kiev. L'anno successivo, in seguito alla morte del presidente Vicente Calderón, il club fu acquisito dal politico Jesús Gil, che dette avvio ad una massiccia operazione di rinforzo della squadra che culminò, nella stagione 1995-1996, con la conquista del doblete (campionato e coppa nazionale). La conquista di tale risultato ebbe però basi fragili: negli anni successivi la squadra ebbe infatti un tracollo tecnico e societario (dovuto in parte alle vicende giudiziarie[9] del presidente, implicato di favoritismi con la mafia siciliana[10]) che culminò con la retrocessione in Segunda División al termine della stagione 1999-00.
Ritornato in massima serie dopo due anni, l'Atlético Madrid fu acquistato nel 2003 dal produttore cinematografico Enrique Cerezo, che nel giro di 3 anni costruì una squadra in grado di assumere una dimensione europea approdando per due anni consecutivi (2007-2008 e 2008-2009) in Champions League e vincendo, nel 2010, la prima edizione della UEFA Europa League e la Supercoppa europea, grazie al successo per 2-0 contro l'Inter nella finale di Montecarlo. Dal 2011, sotto la guida di Diego Simeone, la squadra ha proseguito il ciclo di vittorie sia in patria (Coppa del Re 2012-2013, campionato 2013-2014 e Supercoppa di Spagna 2014) sia in Europa, dove i colchoneros hanno vinto due Europa League (2011-2012, 2017-2018), due Supercoppe europee (2012, 2018) e hanno perso due finali di Champions League (2014 e 2016), entrambe contro il Real Madrid.
Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]
Cronistoria dell'Atlético Madrid | ||||
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Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]
Colori[modifica | modifica wikitesto]
La divisa dell'Atlético Madrid è costituita da una maglia bianca con righe rosse verticali, calzoncini azzurri e calzettoni rossi. Questa divisa è stata introdotta nel 1912[7] per motivi economici (divise del genere erano facilmente ricavabili dai fondi dei materassi, cosa questa che valse ai giocatori e ai tifosi della squadra il nome di colchoneros). In precedenza la squadra adottava la stessa divisa dell'Athletic Club, dai colori bianco e blu.[7] Con il passare degli anni la divisa dell'Atlético Madrid ha subito modifiche marginali: la più rilevante si è avuta nel 2006, quando è stata introdotta una maglia divisa in due con una metà bianca e una rossa.
Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Il simbolo dell'Atlético Madrid presenta alcune analogie con quello dell'Athletic Club, da cui mutua le strisce bianche e rosse e il triangolo sulla parte superiore dello stemma. Per quanto riguarda lo stemma dell'Atlético Madrid, il triangolo è blu e contiene le sette stelle (a cinque punte, numero indicante le province limitrofe a Madrid[11]) della costellazione dell'Orsa Maggiore, presenti sia nello stemma cittadino, sia nella bandiera della comunità autonoma di Madrid.[12] All'interno del triangolo vi è inoltre l'immagine dell'orso con il corbezzolo, simbolo della città di Madrid.
Nella storia della squadra sono state introdotte sei versioni dello stemma:[13] dal 1903 fino al 1917 la squadra aveva lo stesso stemma dell'Athletic Club, circolare e con le lettere iniziali della squadra incrociate al centro.[13] Il 22 novembre 1917 compare sulla rivista Madrid-Sport una versione più simile al logo attuale,[14] mentre nel 1939, con la fusione con l'Aviación Nacional, lo stemma fu dotato delle ali dell'emblema dell'aviazione e di una corona.[13] Nel 1947 viene infine introdotto uno stemma più simile all'attuale che differisce da quello corrente (introdotto negli anni ottanta) per l'assenza di un bordo giallo come contorno.[13]
Il 9 dicembre 2016 viene presentato in anteprima quello che sarà il nuovo stemma dell'Atlético Madrid. Esso mantiene la struttura formale, ma è più tondeggiante nella parte superiore per richiamare il primissimo stemma utilizzato nel 1903. I colori dominanti sono il blu, il bianco e il rosso, abbandonando così il contorno giallo e il verde, il marrone e il nero che facevano parte dello stemma della città di Madrid.[15]Dalla stagione 2017/18 è stato cambiato lo stemma apportando modifiche a quello precedente in modo tale da renderlo più innovativo.
Mascotte[modifica | modifica wikitesto]
La mascotte dell'Atlético Madrid è Indy, un procione con la divisa biancorossa e la testa adornata da un copricapo tipico dei nativi d'America Apache, sempre biancorosso.[16]
Strutture[modifica | modifica wikitesto]
Stadio[modifica | modifica wikitesto]
La squadra dopo cinquant'anni di partite disputate nello stadio Vicente Calderón, a partire dal 2017 si trasferisce nel nuovo stadio Wanda Metropolitano (già noto come Estadio de la Peineta), di cui la società ne è proprietaria.[17] Il nuovo impianto ha una maggiore capacità di tredicimila posti a sedere rispetto al Calderón, per un totale di circa 67 000 spettatori.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Sponsor[modifica | modifica wikitesto]
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Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]
Allenatori[modifica | modifica wikitesto]
La storia dell'Atlético Madrid è caratterizzata da continui cambi in seno alla panchina, in particolare durante la presidenza Gil, in cui si avvicendarono 31 allenatori in sedici anni. Il primo allenatore della squadra fu l'inglese Frederick Pentland, che guidò i colchoneros in due occasioni (nella stagione 1928-29 e dal 1933 al 1936). Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella spagnola, con larga preminenza di argentini.
L'allenatore più longevo della squadra è Diego Simeone, sulla panchina dell'Atlético dal 2011. Subito dopo c'è Luis Aragonés, che guidò i colchoneros per tredici anni, anche se non consecutivi: allenò infatti la squadra in quattro periodi di tempo distinti (dal 1974 al 1980, dal 1982 al 1986, dal 1991 al 1993 e dal 2001 al 2003).
Allenatori vincitori di titoli[modifica | modifica wikitesto]
I seguenti allenatori hanno vinto almeno un trofeo quando erano alla guida del club madrileno:
Nome | Stagione | Trofei |
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Ricardo Zamora | 1939–1946 | 2 Primera División, Copa Eva Duarte |
Emilio Vidal | 1946–1948 | Copa Presidente FEF |
Helenio Herrera | 1949–1953 | 2 Primera División, Copa Eva Duarte |
José Villalonga | 1960–1962 | 2 Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq, Coppa delle Coppe |
Otto Bumbel | 1964–1965 | Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq |
Domènec Balmanya | 1965–1966 | Primera División |
Marcel Domingo | 1969–1972, 1979–1980 | Primera División |
Max Merkel | 1971–1973 | Primera División, Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq |
Luis Aragonés | 1974–1980, 1982–1987, 1991–1993, 2001–2003 | Coppa Intercontinentale, Primera División, 3 Coppe del Re, Supercopa de España, Coppa Iberica, Segunda División |
Tomislav Ivić | 1990–1991 | Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq |
Iselín Santos Ovejero | 1992–1993, 1994–1995 | Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq |
Radomir Antić | 1995–1998 | Primera División, Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq |
Quique Sánchez Flores | 2009–2011 | cave sandali signori 43 il tacchi sexy sandali fiore signore alti del sandali i super colore SATw8q, Supercoppa UEFA |
Diego Simeone | 2011– | 2 cave sandali signori 43 il tacchi sexy sandali fiore signore alti del sandali i super colore SATw8q, 2 Supercoppa UEFA, Creta Marrone Ballerine Art Donna Brown 6awdffUq, Primera División, Supercoppa di Spagna |
Presidenti[modifica | modifica wikitesto]
Dal 28 maggio 2011[19] il presidente della società è Enrique Cerezo, produttore cinematografico che rilevò la quota azionaria dal dimissionario Jesús Gil. In centocinque anni di storia la società ha avuto ventisette presidenti, di cui due (Julián Ruete e Vicente Calderón) salirono al vertice della squadra in due occasioni diverse. Il presidente più longevo della storia del club è Vicente Calderón, che rimase in seno alla dirigenza della squadra per 21 anni, dal 1964 al 1980 e in seguito dal 1982 al 1987.
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Giocatori[modifica | modifica wikitesto]
Giocatori famosi[modifica | modifica wikitesto]
Adelardo detiene il record ufficiale del club per quanto concerne le presenze, poiché ha indossato la casacca dell'Atlético Madrid in 550 partite dal 1959 al 1976. Luis Aragonés, leggenda del club sia come calciatore che come allenatore, detiene il record di goal segnati con 170 marcature. Adrián Escudero detiene il record per il maggior numero di goal segnati nella Liga: 150. Koke è attualmente il giocatore in attività nell'Atlético Madrid con il maggior numero di presenze (378) e Antoine Griezmann quello che ha realizzato il maggior numero di reti (113).
Aggiornato al 2 settembre 2018.
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- In grassetto i calciatori ancora in attività
- In corsivo i calciatori ancora in attività in altre squadre
Vincitori di titoli[modifica | modifica wikitesto]
- Pichichi: 10
- Pruden ( 1941),
- José Eulogio Gárate ( 1968-69, 1969-70, 1970-71)
- Luis Aragonés (1969-70)
- Hugo Sánchez ( 1984-85)
- Baltazar ( 1988-89)
- Manolo ( 1991-92)
- Christian Vieri ( 1997-98)
- Diego Forlán ( 2008-09)
- Fernando Tabales ( 1939-40)
- Marcel Domingo ( 1948-49)
- Luis Menéndez ( 1953-54)
- Rodri ( 1970-71)
- Miguel Reina ( 1972-73)
- Abel Resino ( 1990-91)
- José Francisco Molina ( 1995-96)
- Thibaut Courtois ( 2012-13 e 2013-14)
- Jan Oblak ( 2015-16, 2016-17 e 2017-18)
- Scarpa d'oro: 1
- Diego Forlán ( 2009)
L'Atlético Madrid e le Nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]
Campioni del mondo[modifica | modifica wikitesto]
Campioni d'Europa[modifica | modifica wikitesto]
- Adelardo (Spagna 1964)
- Enrique Collar (Spagna 1964)
- Feliciano Rivilla (Spagna 1964)
- Ntemīs Nikolaïdīs (Portogallo 2004)
- Juanfran (Polonia-Ucraina 2012)
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
26 trofei
- 1939-1940, 1940-1941, 1949-1950, 1950-1951, 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973, 1976-1977, 1995-1996, 2013-2014
- Coppa di Spagna: 10
- 1959-1960, 1960-1961, 1964-1965, 1971-1972, 1975-1976, 1984-1985, 1990-1991, 1991-1992, 1995-1996, 2012-2013
- Coppa Eva Duarte: 2 (predecessore della Supercoppa di Spagna)
- 1940, 1951
Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]
5 trofei
- 1920-1921, 1924-1925, 1927-1928, 1939-1940
- 1940-1941
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
8 trofei
- cave sandali signori 43 il tacchi sexy sandali fiore signore alti del sandali i super colore SATw8q: 3
Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]
- 2000
Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]
- Secondo posto: 1943-1944, 1957-1958, 1960-1961, 1962-1963, 1964-1965, 1973-1974, 1984-1985, 1990-1991, 2017-2018
- Terzo posto: 1941-1942, 1944-1945, 1946-1947, 1947-1948, 1961-1962, 1970-1971, 1975-1976, 1978-1979, 1980-1981, 1982-1983, 1987-1988, 1991-1992, 2012-2013, 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017
- Finalista: 1921, 1926, 1956, 1963-1964, 1974-1975, 1986-1987, 1998-1999, 1999-2000, 2009-2010, 2012-2013
- Semifinalista: 1925, 1944, 1952-1953, 1967-1968, 1970-1971, 1973-1974, 1979-1980, 1988-1989, 2000-2001, 2004-2005, 2013-2014, 2016-2017
- Finalista: 1950
- Finalista: 1922-1923, 1927-1928, 1933-1934, 1943
- cave sandali signori 43 il tacchi sexy sandali fiore signore alti del sandali i super colore SATw8q:
- Semifinalista: 1964-65
Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]
Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]
- Stagioni in Primera División: 82
- Stagioni in Segunda División: 6
- Partecipazioni alla Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 14
- Partecipazioni alla Coppa delle Fiere/Coppa UEFA/Europa League: 20
- Partecipazioni alla Coppa delle Coppe: 9
- Partecipazioni alla Coppa Intercontinentale: 1
- Partecipazioni alla Supercoppa UEFA: 3
- Partecipazioni alla Coppa Intertoto: 2
Organico[modifica | modifica wikitesto]
Rosa 2018-2019[modifica | modifica wikitesto]
La rosa e la numerazione sono tratte dal sito ufficiale dell'Atlético Madrid.[21]
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Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]
- Allenatore: Diego Simeone
- Allenatore in seconda: Germán Burgos
Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
L'Atlético Madrid è la terza squadra in Spagna per numero di sostenitori, dopo Real Madrid e Barcellona. In antichità i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice e si contrapponevano a quelli del Real, appartenenti alla classe media.
I tifosi, così come i calciatori, vengono soprannominati colchoneros poiché tra il 1936 e il 1939 le divise erano fatte della stessa foggia dei materassi, ossia a righe verticali bianche e rosse. Un altro soprannome è indios, e questo potrebbe derivare sia dal fatto che tra gli anni settanta e ottanta la squadra ha conseguito numerosi successi soprattutto grazie al supporto di calciatori sudamericani; sia poiché lo stadio si trova lungo il fiume Manzanarre, come una tribù indiana,[22] dunque essi odiano i bianchi (rappresentati dal Real Madrid) e quindi paragonati agli indiani d'America.[1]
Il gruppo più antico, attualmente esistente, della tifoseria rojiblanca è il Frente Atlético formatosi nel 1982. Esso deriva dal Peña Fondo Sur, costituitosi nel 1968, il quale nel corso degli anni ha cambiato diverse volte nome fino ad arrivare a quello attuale. Con circa 2 000 soci è uno dei più numerosi gruppi organizzati in Spagna, nonché il più temibile e violento.[23] Il 2 dicembre 2014, con un comunicato ufficiale, il club condanna il gruppo organizzato[24] in qualità di responsabile degli scontri avvenuti a Madrid prima della gara con il Deportivo La Coruña.[25]
Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]
Il gemellaggio più sentito dai tifosi indios è con quelli del Betis Siviglia, con i quali durante le partite intonano i cori contro i rivali del Siviglia FC.[26] Un rapporto di amicizia esiste anche con i tifosi del Levante[26] e dello Sporting Gijón.[23] Un sentimento di rispetto reciproco, caratterizzato soprattutto dall'odio in comune per il Real Madrid, esiste con il gruppo Boixos Nois del Barcellona.[26] In campo internazionale è recente il gemellaggio con i tifosi del Milan, quando durante la Champions League 2013-2014 le due squadre si sono affrontate agli ottavi, e le due tifoserie hanno espresso la loro acredine nei confronti dell'Inter e di José Mourinho.[27] Sempre in Italia sussiste un rapporto di amicizia con il Catanzaro.[28][29] Esiste inoltre il gemellaggio con i tifosi polacchi del Ruch Chorzów[30] e quelli inglesi del Liverpool.[23]
La rivalità più sentita dai tifosi colchoneros è senza dubbio quella coi concittadini del Real Madrid,[31] nelle partite che danno vita al derbi madrileño.[32][33]Sandali 36 EU S 35 amp;H NEEDRA amp;H Donna Gold S Gold CN wvvqFSZIW I primi scontri tra le tifoserie si ebbero già nel lontano 1916, ma la rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atletico conquistò comunque alcune rivincite quando sconfisse i blancos nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961.[34] La seconda tifoseria più odiata dai sostenitori dell'Atlético è quella del Siviglia. Le partite con gli altri rojiblancos sono considerate ad alto rischio scontri; durante un incontro prima fu accoltellato un tifoso dell'Atlético e in seguito fu lanciata una bottiglia di whisky addosso al portiere del Siviglia.[35] Rivalità di minor tono sussistono con i tifosi del Valencia,[23][26] dell'Espanyol,[23][26] dell'Athletic Bilbao,[26] del Racing Santander[36] e del Deportivo La Coruña[23] in Spagna. Tuttavia, proprio contro i Galiziani, il 30 novembre 2014 c'è stata una grave guerriglia a Madrid (che ha visto partecipare anche alcune frange del Rayo Vallecano e dell'Alcorcón[37]) che ha causato la morte di un sostenitore del Deportivo.[38] In campo internazionale, invece, i gruppi nemici sono quelli della Lazio, a causa del loro gemellaggio con il Real Madrid,[26] dell'Olympique Marsiglia[23][26] e dello Sporting Lisbona.[23]
Altre sezioni sportive[modifica | modifica wikitesto]
Oltre alla celebre squadra di calcio nata nel 1903, l'Atlético Madrid è nota anche per la squadra di pallamano fondata nel 1947, che però si è sciolta nel 2012. Nel medesimo anno è stata anche costituita una sezione di rugby a 15 che milita nella División de Honor, prima divisione nazionale (dopo averne avuta un'altra tra il 1914 e il 1959 che si aggiudicò anche un campionato spagnolo). Tra il 2008 e il 2010 ha sponsorizzato sei piloti automobilistici (tra cui Andy Soucek, Ho-Pin Tung e María de Villota) nell'ambito della Superleague Formula.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d (ES) ¿Por qué tienen esos apodos los equipos?, su interdeportes.es. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (ES) Himnos del atlético de madrid, su colchonero.com. URL consultato il 31 ottobre 2014.
- ^ (ES) Organigrama, clubatleticodemadrid.com. URL consultato il 19 agosto 2014.
- ^ (ES) Wanda Metropolitano, Club Atlético de Madrid. URL consultato il 31 luglio 2018.
- ^ (EN) Classic Football : Intercontinental Cup 1974, FIFA. URL consultato il 1º agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2012).
- ^ Finale di Champions, dieci cose da sapere su Real-Atletico, lastampa.it, 28 maggio 2016.
- ^ a b c La Historia del Atlético de Madrid Archiviato il 29 novembre 2011 in Internet Archive.
- ^ Noticias 2003 Ejército del Aire Archiviato l'8 luglio 2009 in Internet Archive.
- ^ 1999/2000, EL DESCENSO A SEGUNDA DIVISION
- ^ Dietro Gil c'è la mafia siciliana, dall'archivio de Il Corriere della Sera
- ^ Memoria y diseños de los símbolos de la Comunidad Autónoma de Madrid.
- ^ Legge 2/1983 su bandiera, stemma e inno della Comunidad de Madrid
- ^ a b c d LOS ESCUDOS. Cronologia degli stemmi dell'Atlético Madrid
- ^ (ES) Historia por decadas, clubatleticodemadrid.com.
- ^ (ES) El escudo evoluciona para la temporada 2017-18, su atleticodemadrid.com, 9 dicembre 2016.
- ^ (EN) Atletico Madrid, su bienvenidomadrid.blogspot.com, 12 settembre 2009.
- ^ (ES) La Peineta pasará a ser propiedad del Atlético de Madrid a partir de 2016, elmundo.es.
- ^ Club Atlético de Madrid · Web oficial - Nike y Atleti, juntos hasta 2026
- ^ Enrique Cerezo, nuevo presidente del Atlético tras la dimisión de Jesús Gil
- ^ (ES) Jan Oblak, Trofeo Zamora de la temporada 2017-2018, atleticodemadrid.com, 21 maggio 2018.
- ^ (ES) Primer Equipo, atleticodemadrid.com. URL consultato il 12 agosto 2017.
- ^ (ES) Origen del apodo de 'colchonero' e 'indio' para el Atlético de Madrid, su deportes.practicopedia.lainformacion.com, 13 maggio 2010.
- ^ a b c d e f g h (ES) Principales grupos ultras en España, su theenz.com, 3 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ (ES) El Atlético de Madrid expulsa al Frente Atlético, clubatleticodemadrid.com, 2 dicembre 2014.
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- ^ (GL) O Dépor para en contra da violencia, canaldeportivo.com, 1º dicembre 2014.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Club Atlético de Madrid
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (ES) Sito ufficiale, su clubatleticodemadrid.com.
- (RU) Sito web in lingua russa Atlético, su atleticomadrid.ru.
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